Airone cinerino

Oggi vi sveliamo qual è il terzo (e ultimo) animale, il cui scheletro è presente nelle Collezioni del Museo, proveniente dalla Tenuta di San Rossore…

Si tratta dell’𝐚𝐢𝐫𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐫𝐢𝐧𝐨! Conoscete questo leggiadro ed elegante volatile?

L’airone cinerino (Ardea cinerea – HEINROTH, 1754) 𝐝𝐞𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 ❞𝐀𝐫𝐝𝐞𝐚❞, 𝐜𝐢𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐌𝐞𝐭𝐚𝐦𝐨𝐫𝐟𝐨𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐎𝐯𝐢𝐝𝐢𝐨, in cui si narra che un airone si alzò in volo da Ardea, dopo che questa fu rasa al suolo da Enea. Il suo aspetto così leggiadro ed elegante ha da sempre ispirato, dall’antichità ad oggi, poeti, scrittori e artisti che ne hanno fatto un protagonista nelle loro opere.

L’airone cinerino si presenta con piume grigiastre nella parte superiore e bianche in quella inferiore e da adulto con piume nere sul collo e sul ciuffo della nuca; il becco e le zampe sono gialle.

𝐋𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐚𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐟𝐚𝐜𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐢 𝟏.𝟕𝟎 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢

Mentre vola, come tutti gli aironi, per esigenze aereodinamiche, tiene il collo ripiegato a S.

𝐌𝐚 𝐝𝐨𝐯’𝐞̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐦𝐞𝐫𝐚𝐯𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐬𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐚𝐭𝐢𝐥𝐢

Le varie specie di aironi possono popolare habitat diversi. Generalmente prediligono le acque basse e ricche di animaletti di cui solitamente si nutrono: pesci, rane, girini, bisce d’acqua, crostacei, molluschi, insetti acquatici.

Sono quindi luoghi ideali per il suo popolamento: le risaie, le paludi, i canneti, i fiumi, i canali e i navigli. In Pianura Padana, per esempio, li troviamo soprattutto lungo le zone delle risaie. Vicino a noi, in Toscana, gli aironi nidificano lungo le sponde dell’Arno, del Serchio e del Fiora.

𝐍𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞, 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥 𝐫𝐞𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐮𝐦𝐢𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚, 𝐥’𝐚𝐢𝐫𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐞̀ 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐧𝐢𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞: 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭’𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐞𝐧𝐬𝐢𝐭𝐢 𝟖𝟎 𝐧𝐢𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝟐𝟎𝟎 𝐩𝐮𝐥𝐥𝐢 (𝐨 𝐩𝐮𝐥𝐜𝐢𝐧𝐢).

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