Tigre

Nell’ultima rubrica vi abbiamo incuriosito parlandovi del gatto. Oggi, invece, ci soffermeremo brevemente su un altro 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐝𝐞, di cui conserviamo uno 𝐬𝐜𝐡𝐞𝐥𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐨 nel museo.

Si tratta della 𝐭𝐢𝐠𝐫𝐞 (𝐏𝐚𝐧𝐭𝐡𝐞𝐫𝐚 𝐭𝐢𝐠𝐫𝐢𝐬 – 𝐋𝐢𝐧𝐧𝐚𝐞𝐮𝐬, 𝟏𝟕𝟓𝟖).

Ma che cosa hanno in comune il gatto e la tigre? Entrambi, appartengono alla specie dei 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐝𝐢 e come tali, si comportano da 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐩𝐫𝐞𝐝𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 che generalmente amano vivere in solitario senza identificarsi in un branco (a differenza del leone).

Parlando della tigre e del gatto si è parlato in generale di “felide e non di “felino”, ma questi termini identificano le stesse specie di animali?

In realtà i 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐧𝐢, di cui fanno parte oltre al 𝐠𝐚𝐭𝐭𝐨 anche il 𝐠𝐡𝐞𝐩𝐚𝐫𝐝𝐨, il 𝐩𝐮𝐦𝐚 e la 𝐥𝐢𝐧𝐜𝐞, sono considerati una 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐝𝐞, così come l’altra sottofamiglia dei cosiddetti “𝐩𝐚𝐧𝐭𝐞𝐫𝐢𝐧𝐢”, a cui appartengono a la 𝐭𝐢𝐠𝐫𝐞, il 𝐥𝐞𝐨𝐧𝐞, il 𝐥𝐞𝐨𝐩𝐚𝐫𝐝𝐨 e il 𝐠𝐢𝐚𝐠𝐮𝐚𝐫𝐨. Questi due gruppi, talvolta anche denominati “piccoli felini” e “grandi felini” sono apparentemente molto simili sotto molteplici aspetti, ma anche molto diversi.

Visibilmente la tigre non solo è molto più grande di un gatto, ma con una lunghezza di circa 3, 5 metri e con un peso di 300kg, risulta essere per dimensioni corporee, 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐝𝐞 vivente conosciuto al mondo e 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐞𝐬𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢 𝐜𝐚𝐫𝐧𝐢𝐯𝐨𝐫𝐢 terrestri del pianeta.

Malgrado questa sua “forza” da predatore, oggi la tigre, seppure in leggero ripopolamento in alcune aree del continente asiatico, è considerata uno degli 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: un tempo diffusa in quasi tutta l’Asia, attualmente, ne esistono poche migliaia di individui sparsi su tutto il continente e in popolazioni isolate.

A nulla, contro la terribile caccia da parte dell’uomo, è servita la sua grande capacità di 𝐦𝐢𝐦𝐞𝐭𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 grazie al colore variabile del suo mantello (dall’arancio ruggine al giallo più chiaro, in base alla sua sottospecie) con striature verticali scure, uniche per ogni individuo, che le consentono di nascondersi e mimetizzarsi facilmente nei diversi ambienti in cui si trova (foreste tropicali, foreste sempreverdi, boschi, praterie, zone rocciose, paludi e savane).

Il colore di ogni sottospecie di tigre, così come la lunghezza della sua pelliccia, varia a seconda del luogo dove vive. Così, ad esempio, la 𝐭𝐢𝐠𝐫𝐞 𝐬𝐢𝐛𝐞𝐫𝐢𝐚𝐧𝐚 si presenta con un mantello di colorazione più chiara e tenue, ma più lungo e folto che le consente di sopportare temperature più rigide, mentre la 𝐭𝐢𝐠𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐛𝐞𝐧𝐠𝐚𝐥𝐚 è caratterizza da una colorazione arancione con striature più marcate.

Dopo aver parlato del gatto e della tigre, non siete curiosi di scoprire qualche curiosità anche sul 𝐥𝐞𝐨𝐧𝐞? Per esempio: in una ipotetica lotta tra i due, chi vincerebbe? Ma, soprattutto, in natura, tutto ciò sarebbe possibile?

A queste come ad altre domande risponderemo nel prossimo appuntamento… continuate a seguirci!