Kudu minore e Orice dalle corna a sciabola

Nell’ultima rubrica vi abbiamo parlato dell’antilope, anticipandovi che al Museo Anatomico Veterinario sono conservati due scheletri completi di due diverse specie di antilope, quali…? Se non siete ancora stati al museo per scoprirlo, ve ne parliamo ora!

Si tratta del 𝗸𝘂𝗱𝘂 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗲 (Tragelaphus imberbis – BLYTH, 1869) e dell’𝗼𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗮𝗯𝗼𝗹𝗮 (Oryx dammah – CRETZSCHMAR, 1826) entrambi caratterizzati dalla presenza di 𝘀𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶 𝗲 𝗺𝗮𝗲𝘀𝘁𝗼𝘀𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗻𝗮

Il 𝗺𝗮𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗸𝘂𝗱𝘂 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗲 si caratterizza per la presenza di 𝗰𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗮 𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝗹𝗲 che si arricciano avvitandosi su se stesse fino a una lunghezza di 50–70 centimetri; le corna iniziano a svilupparsi dopo 6-8 mesi di vita, raggiungendo la loro piena lunghezza dopo i 3 anni. 𝗔𝗻𝗶𝗺𝗮𝗹𝗲 𝗲𝗿𝗯𝗶𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘁𝗶𝗺𝗶𝗱𝗼 𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲, diffuso sia nelle riserve dell’Africa Meridionale che in quelle dell’Africa Orientale, riesce a muoversi nella fitta vegetazione con agilità e scaltrezza, sfuggendo ai predatori con grandi salti che possono arrivare fino a 2 metri d’altezza.

Diverso sia per indole che per l’aspetto, è l’altra specie di antilope, conosciuta come “𝗢𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗮𝗯𝗼𝗹𝗮”, proprio per le sue lunghe corna, sottili, simmetriche e incurvate all’indietro, che possono raggiungere una lunghezza di 1/1,25 metri in 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗺𝗯𝗶 𝗶 𝘀𝗲𝘀𝘀𝗶.

Un tempo presente in tutto il Nord Africa, l’orice ha rischiato l’estinzione a causa della siccità prolungata e all’azione spietata dell’uomo che da sempre lo ha cacciato per la sua carne prelibata e le sue lunghe e pregiate corna.

Nel 2000 la specie è stata dichiarata estinta in natura e da allora è rimasto presente solo in cattività. Ad oggi è in corso un programma di riproduzione in cattività su scala globale e dal 2016 in Ciad, grazie a un programma di reintroduzione della specie in natura, sono ritornati piccoli gruppi di esemplari nelle riserve.

𝗔 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗸𝘂𝗱𝘂 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗲, 𝗹❜𝗼𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗮𝗯𝗼𝗹𝗮 𝗲̀ 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲 e predilige vivere in grandi branchi, generalmente guidati dai maschi adulti. Abita in aree semidesertiche e desertiche ed è particolarmente adatto a vivere in condizioni di caldo estremo, grazie ad un efficiente “meccanismo di raffreddamento corporeo” e al suo scarsissimo bisogno di acqua.

Infine, un’altra curiosità su questa antilope dalle lunghe corna: lo sapevate che proprio il suo peculiare aspetto può avere contribuito a diffondere il 𝗺𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼𝗿𝗻𝗼?

Sembrerebbe che sia Aristotele che Plinio il Vecchio considerassero l’orice come l’animale più simile all’unicorno: visto a distanza da certe angolature, l’orice, infatti, sembrerebbe avere un unico corno! Inoltre, quando un orice ferito perde una delle sue corna, questa, essendo formata da un osso cavo interno, non potrà più ricrescere e il povero animale sarò costretto a rimanere per tutta la vita con un corno solo e quindi a sembrare davvero un unicorno!

Consulta l’archivio digitale dei nostri reperti sul kudu minore e l’orice dalle corna a sciabola.